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La Cover del numero di Wired di dicembre dedicato a 'Internet for Peace'
Il Manifesto italiano di 'Internet for Peace'
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Addio all’internet cattivo. C’è chi lo vuole Nobel per la Pace 2010

18/11/2009

Ed esiste già un manifesto a sostenerne i perché. Lo ha creato per Wired Paolo Iabichino, OgilvyOne, così come a firma Ogilvy è il sito dedicato, in debutto il prossimo 20 novembre. Coronando il sogno del mensile di vedere il web meritare il premio Nobel per la Pace 2010. Un’idea tutta italiana, partita da Riccardo Luna (guarda l’intervista rilasciata a youmark), direttore del 'nostro' Wired, che a breve compie 10 mesi, a quota 91.000 copie di distribuzione (40.000 gli abbonamenti, fonte Adsl, con casa Condé Nast a parlare di nuovi dati a 60.000). Il tutto grazie a Rita Levi Montalcini che, in occasione dei suoi 100 anni, indicò la rete come la più grande invenzione del ‘900. Tanto da farla dai suoi estimatori assurgere ad arma di costruzione di massa. 

Il progetto della candidatura ha preso corpo in occasione della presentazione di Science for Peace, la Conferenza Mondiale organizzata dalla Fondazione Umberto Veronesi. Il debutto ufficiale è atteso per il prossimo 20 novembre, a Milano, alle ore 18, all'interno delle manifestazioni di Science For Peace Live, al Piccolo Teatro Studio, con la messa online del sito internetforpeace.org.

E il contestuale numero di Wired, in uscita il 21, interamente dedicato a Internet for Peace. Potendo contare sull’appoggio di ambasciatori del calibro di Shrin Ebadi, Premio Nobel per la Pace, prima firmataria del manifesto, Umberto Veronesi, Giorgio Armani. Nonché dei direttori Wired, Riccardo Luna (Italia), Chris Anderson (Usa) e David Rowan (Uk), tutti presenti all'evento milanese del 20.

Una chiamata all’azione collettiva, che ha nel sito il suo fulcro. Ricercando sottoscrittori, ma anche contributors. A partire dalla divulgazione della campagna internazionale, a firma Ogilvy, al via il prossimo gennaio su tutte le testate di casa Condé Nast, sul web e sui media che accetteranno di dare risalto all’iniziativa (confermato, ad esempio, il sì di Voices of Africa Media). Proseguendo con la creazione di contenuti inediti, interpretando a proprio modo il manifesto, o più semplicemente firmandolo, oltre che alimentando il dibattito, le idee, il fermento sul tema. 

E hanno già detto sì all’iniziativa anche dieci aziende. Che per l'occasione hanno studiato una creatività ad hoc per sostenere Internet for Peace nel numero di dicembre di Wired Italia. Sono Sony Ericsson, Tiscali, Fineco, Fastweb, Microsoft Italia, Telecom Italia, Unendo Energia, Vodafone Italia, Citroën e H3G. 

Senza dimenticare la costituzione di un Gruppo Parlamentare denominato 2.0. Per ora solo 28 persone, ma più che convinte ad adoperarsi per il contagio.

 

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