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Laviola/Budweiser: dalla parte dell'Italia, anche creativa

18/06/2008

Ognuno ha la pubblicità che si merita. E senza che l’affermazione sia vissuta come critica. Perché gli scarsi successi a Cannes dell’Italia riguardano le dimensioni del nostro paese rispetto al mondo. Non certo la creatività. Ne è convinto Gianmarco Laviola, country manager Italy Anheuser-Bush Europe, incontrato da youmark in occasione del lancio della nuova piattaforma marketing.

Il tutto ha inizio da un perché. Era lo scorso 2007 e chiunque abbia presente la creatività Budweiser nel mondo sarà con noi d’accordo nel dire che per il primo spot tv pensato e realizzato completamente in Italia, per altro a seguito della gara creativa vinta dall’agenzia Selection, che continua ad essere il consulente del marchio, forse si poteva osare di più.

Invece scopriamo che questo modo di fare creatività è in sintonia con il nostro consumatore. Al contrario di quello Usa, infatti, apprezza cose meno forti, in linea con la nostra cultura, per un approccio più moderato e riflessivo.

E non stupisce che dietro tutto ci sia lo zampino delle ricerche. Che hanno anche spinto questo marchio a cambiare rotta puntando su una nuova piattaforma marketing, oltre snowboard e affini, allargando al viaggio. Anche in rete. Con il pallino per i giovani dai 18 ai 25.

Insomma, un universo immaginario molto più ampio con cui interloquire, puntando a diventare nei prossimi tre anni uno dei primi tre brand top of mind per il giovane pubblico. Investendo il 15% in più dell’anno scorso. Ma senza la tv.

Viste le caratteristiche del target d’elezione, infatti, la parte media, che vale il 40% del budget totale, si concentra soprattutto su radio e media digitali. Per il resto, molti eventi, sponsorizzazioni e promozioni al consumatore. Senza dimenticare che sono cambiati pure logo e pay-off, oggi 'Open Up the Bud World’.

 

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