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Paride Vitali/Mini: è l’irrazionale la chiave del successo

13/12/2007

Nel segmento delle city car la competizione si gioca sull’irrazionale. Nel senso che a vincere sono colore, personalizzazione, design. Leve ‘emozionali’, dunque, con marketing e comunicazione a poter fare la differenza. Ne è convinto Paride Vitale, responsabile comunicazione e pr Mini, che al microfono di youmark sottolinea come per loro il budget si divida half and half. Tra pubblicità e resto, s’intende.

Sin dall’inizio Mini non ha sparato nel mucchio, ha scelto ‘terreni’ specifici da presidiare. Cinema, design, fotografia. E lì è rimasta, innovando i modi della sua presenza. E continuerà a farlo. Così la quarta edizione del Mini design Award da quest’anno apre a internet con un sito dedicato, permettendo non solo ai 33 professionisti invitati, ma a tutti di parteciparvi, 'rischiando' di divenire punto di riferimento per la definizione dei nuovi talenti. 

Con il concetto di ambiente a prendere il sopravvento, intitolando un nuovo ciclo. Una trilogia che si inaugura sfidando i giovani designer ad esprimere in progetti il proprio modo di dare valore all’acqua. Perché per l’auto è importante impegnarsi in tal senso, rappresentando la sostenibilità il codice di lettura del domani, per città che immaginano il loro futuro sempre più verde.

Come 'verde’ è quello delle city car. Un segmento in ascesa, che in Europa parlerà diesel, con l’Italia a enfatizzare al massimo la tendenza. In una competizione sempre più giocata su elementi irrazionali che distolgono lo sguardo dal lato puramente funzionale delle vetture. Al punto che marketing e comunicazione diventano protagonisti, traducendo in azioni valori come colore, design, personalizzazione. Una strategia che ha fatto passare la quota di mercato Mini dallo 0,60 all’1%, obiettivo fissato per il 2008, anche grazie al contributo della Clubman.

Che peraltro fornisce lo spunto per sottolineare quanto lo spot continuerà a far parlare questo brand. Ma, alla sua maniera. Come dimostra l’ultima campagna per la Clubman, che tra l’altro non è nemmeno la più eccentrica delle proposte rimaste nel cassetto. E poi ancora molte iniziative ed eventi. Per incontrare la gente, per creare contatto. Non a caso tra above e below la bilancia degli investimenti non pende, ripartendo il budget esattamente a metà

Infine, in merito alla recente nomina di Joerg Reimann quale brand manager Mini, nulla da dire per ora. Se non l’attesa a febbraio della sua scesa in campo. Il trentaseienne tedesco, infatti, ha lavorato nell’innovation marketing Bmw, firmando progetti come la tv web di Bmw . Naturale aspettarsi che per Mini saprà stupire.







 

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