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Mastromatteo/ Armando Testa: chiamato per ‘rompere’

13/06/2008

Nel senso che in Armando Testa lui arriva per essere se stesso. Con il suo stile graffiante. Di rottura. Perché c’è bisogno di spostare l’asticella in avanti. E il tema è sentito da un po’ tutte le agenzie. Con la comunicazione che per i manager è problema, non opportunità. E le campagne che, invece, hanno bisogno di intelligenza da parte di agenzia e azienda per sfondare. Superando i limiti di una pubblicità che si alimenta di spot, il creativo non deve attingere dal nuovo, deve esserlo. Grazie all’idea, a un pensiero laterale. Vero, puro, semplice. 

E’ finita la sua vacanza. Da lunedì Giuseppe Mastromatteo sarà il nuovo direttore creativo esecutivo Armando Testa Milano. Alle spalle una famiglia che lascia. La D'Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO dove nel 1997 iniziò la sua carriera, seguendo Gianpietro Vigorelli. Che ancora oggi considera l’ultimo maestro rimasto in Italia. Un appassionato. Come è lui. 

Della comunicazione, del suo lavoro e delle cose belle. Per questo il sì alla Armando Testa. Con cui sente di condividere un amore importante come l’arte. Pur se conscio del suo ruolo di rottura. Che è poi recitare se stesso, con la voglia di spostare sempre l’asticella un po’ in avanti. 

Facendo sognare il cliente, mostrando cosa potrebbe fare il suo marchio in due anni, se solo sapesse rischiare, osare, scegliere il nuovo, il picco creativo, il diverso. Consigliando di usare ricerche e focus come l’antibiotico, solo quando ce n’è bisogno. Perché altrimenti il risultato è omogeno, non sposta, tuttalpiù mantiene. 

E un monito lo riserva anche ai giovani creativi. Troppo nutriti di pubblicità, poco di resto. Perché ispirarsi sul già digerito è cannibalismo. A Parigi, New York, la fonte non sono le campagne. E’ altro. In fondo, ‘Bauncing Balls’ di Sony Bravia è la visione di una città invasa da palline che rotolano..

 

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