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Paolo Galbusera: finchè c'è colesterolo c'è business

09/05/2008

Con il 70% del fatturato che compete agli ‘speciali salute’, Galbusera, forte dei 120 milioni di euro con cui ha chiuso il 2007, e della previsione di incremento per il 2008, ‘insiste’. Di ieri la presentazione alla stampa della nuova gamma ’ColCuore’, che con i betaglucani aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo. Ne è già iniziata la distribuzione, mentre per la campagna, stampa e radio, a firma La Scuola di Emanuele Pirella, occorre aspettare settembre. Spendendo globalmente in comunicazione 6 milioni di euro, ma attendendo il completamento della strategia distributiva per finalizzare la percentuale esatta da destinare al sostegno del lancio. Youmark ne parla con Paolo Galbusera, amministratore delegato. 

Un’azienda al 100% italiana. Un titolo che resiste anche grazie alla ‘salute’. Perché l’intuizione di sfruttare la naturale propensione delle ricette Galbusera alla leggerezza creando i ‘Magretti’, primi crackers a basso contenuto di grassi, fu illuminante. Partita per prima 15 anni fa, oggi gli ‘speciali salute’ valgono per l’azienda ben il 70% del fatturato, crescendo a una media del 20%, contro il 2-6% dei tradizionali. E regalandole una posizione da leader. 

Non stupisce, dunque, l’impegno in ricerca. Che oggi sfocia nel lancio della nuova gamma dedicata al Cuore. Arricchendo la linea per il controllo dei grassi che, assieme a quella a limitati zuccheri e alle proposte tradizionali, definisce la complessiva offerta. Non esaurendo mai la progettualità. Tanto che per il 2009 sono allo studio nuove idee, cullando possibilità di diversificazione e comunque concentrando l’attenzione su target specifici, tra cui giovani e bambini. 

Tornando all’oggi, invece, i nuovi cracker e biscotti, sono già in vendita, rispettivamente al prezzo di 3,2 e 2,9 euro. In nome della qualità, ma anche del rincaro delle materie prime, che ha costretto Galbusera ad affrontare il secondo dei due rialzi, del 5 e dell8%, degli ultimi sei anni. Dichiarando che la colpa non sta nelle aziende, ma a monte, non escludendo speculazioni. 

Ma il prezzo più elevato non influisce sul successo di vendita. Tanto che i nuovi lanci non intaccano i risultati dei prodotti  già esistenti, quanto piuttosto intercettano nuovi consumatori, rispondendo a specifici bisogni. Non a caso la comunicazione molto gioca sulla semplicità esplicativa del nome e sulla funzionalità del media stampa, capace di dare risalto all’informazione. Che qui si fa motivo di scelta.

 

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