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Biasi/Business Press: il ‘fu’ comunicato si fa smart, alla 2.0

13/03/2008

Da oggi anche il comunicato stampa si fa 2.0. Multimediale. E si chiama Social Media Press Release. Con foto, video, link. Per vestire le nuove esigenze del lavoro giornalistico, permettendo a ognuno un approfondimento su misura. Confluendo le notizie all’interno di Smart Room dedicate, dove le aziende si svelano in diretta. Potendo anche gestire il contatto diretto con i manager. Lo ha presentato ieri a Milano Diego Biasi, presidente Business Press, approfondendone i contenuti in questa chiacchierata con youmark. 

Nulla di più esemplificativo della prima realizzazione a nome Buongiorno, già online.  Esempio concreto di come diventerà la comunicazione tra aziende a stampa. Perché il classico comunicato, con titolo, sommario e nome azienda, seguito dall’immancabile appellativo ‘leader’, non è più in linea con il lavoro dei giornalisti e con le dinamicità imposta dalla rivoluzione web. Meglio, web 2.0. 

Definendo la ricchezza degli aggregatori di contenuti multimediali per gli infomediari, in poche parole delle Smart Room. Luoghi virtuali demandati a raccogliere storia, presente e futuro di ogni percorso comunicativo. Ripensando la modalità di produzione e distribuzione di contenuti in ottica ‘social media’. Con la multimedialità a esprimersi anche attraverso i video di YouTube, le paginae Flickr, l’accesso diretto ai manager e agli account dell’agenzia. Senza dimenticare i blog di riferimento, di ognuno dei mercati e dei temi in oggetto. 

Gli stessi blogger, appositamente incontrati per valutare il progetto, hanno ‘benedetto’ la trasformazione, addirittura suggerendo la via per lo sviluppo della successiva release. La 2.1. Ma di questo non è ancora arrivato il momento per parlarne. 

Meglio restare sull’attualità del prossimo futuro. Che nulla vuole togliere al rapporto personale, alla relazione. Anzi, che punta ad arricchirla, liberando tempo per coltivarla, sollevandola dal peso di allegati ‘ingombranti’ o di cacce al materiale. Ecco perché è qui che dovranno arrivare le aziende, ognuna secondo i propri tempi e modi. 

E seppur si tratti di un meccanismo che probabilmente stuzzicherà imitazione, sollecitando il modo di lavorare di altre agenzie, il vantaggio competitivo dell’essere stati i primi non sarà poco. In forza agli otto mesi di programmazione e all’altrettanta mole di lavoro svolta dagli account.

 

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