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Altavia: sostenibilità, responsabilità, collegamento con il territorio. E pure arte. In open source

18/07/2011

Insomma, la comunicazione non può più prescindere dal mondo, ampiamente e profondamente inteso. Abbracciando tutto quanto è per l’universo contemporaneo importante. Responsabilità sociale, sostenibilità e pure bellezza. Dunque arte. Così, dopo il progetto CreaXMilano, l’idea Altavia che la comunicazione debba fare la sua parte, in open source, prosegue. Con la nascita di un Osservatorio franco-italiano sulla Csr (lo ha lanciato la Chambre Française de Commerce et d’Industrie en Italie in collaborazione con Vigeo e con l’adesione, oltre di Altavia, del Gruppo Air France-KLM, Leroy Merlin e Renault), mentre a settembre esordirà un sistema di monitoraggio certificato dell’impatto in tema di emissioni di Co2 delle stesse attività di comunicazione, dalla carta al trasporto, ma non solo. Il tutto strizzando l’occhio all’arte. Prosegue la collaborazione con ArtgGallery e si ringrazia Angela D’Amelio per la realizzazione presso la sede Altavia della mostra ‘Residui Primari’, personale di Marillina Fortuna (rimarrà aperta sino al 30 settembre 2011). Un’occasione anche per conoscere Alisea, realtà veneta tutta dedicata a progetti di comunicazione che nascono e si ricreano a partire dal riciclo.

Al microfono di youmark Paolo Mamo, ad e presidente Altavia, Susanna Martucci Fortuna, Alisea, e Marillina Fortuna, artista nonché specialista in comunicazione e design.

Chi è Marillina Fortuna
Vive e lavora tra Vicenza e Milano. Dopo il Liceo Artistico a Verona e la Laurea in Semiologia delle Arti a Bologna (corso di Laurea Dams) ha sempre svolto la sua attività lavorativa nell’ambito della comunicazione. Ha partecipato a numerose collettive ed esposto in gallerie e showroom. Mostre personali Genova (2008), Milano (2009 e 2010), Venezia (2010). I suoi lavori bidimensionali e tridimensionali hanno come protagonisti pesci (Junk Fish), fiori (Junk Flowers), corpi (Junk Bodies), ritratti (Junk Faces), paesaggi (Junk Lands) e nascono attraverso l’assemblaggio di materie di scarto, rifiuti che il mare riporta a riva. Oggetti e frammenti utilizzati senza modifiche, di forma o colore. Essi interpretano l’architettura industriale del luogo che li ospita e creano situazioni inedite, suscitando sensazioni che alludono a un mondo fantastico e primordiale. Nelle opere dell’attuale periodo, Marillina Fortuna disegna un nuovo paesaggio dove i frammenti rinascono, si trasformano e, in un continuo movimento, si definiscono in un percorso che si fa viaggio: un viaggio immaginario verso isole, giardini, città. Rifacendosi al Manifesto del Terzo Paesaggio di Gilles Clément, l’artista indaga il residuo che viaggia e si deposita in uno spazio privilegiato, diventandone, secondo il suo pensiero, protagonista.

 

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