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Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente Upa
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Assemblea Upa: tecnologia e storytelling. Fine anno a +2%. E al Governo, risolvete il digital divide

09/07/2010

Anche perché la richiesta è sottoscritta da molti. Persone e aziende, che a diverso titolo soffrono la mancanza. Non capendo dove siano finiti gli 800 milioni di euro allo scopo stanziati. Fatto sta che per la competitività del nostro paese il nodo è alquanto cruciale. Interrogandosi l’Upa sul come mai a costruire il sistema di autostrade negli anni ’50 ci impiegammo solo 7 anni, mentre con internet siamo in ballo da 20. Ovviamente indicando lo sviluppo tecnologico come uno dei driver di sviluppo, ma anche di risposta, per destreggiarsi nel cambiamento in atto. Assieme alla creatività, meglio, alla narrazione, intendendo per essa la rilevanza dei contenuti, la caratterizzazione dei mezzi, il magnetismo dell'evento, in un dialogo perpetuo tra on e off line. Mentre la rete non è più quella delle informazioni, ma delle persone. 

Il che non è né poco, né semplice. Una complessità ben resa dal concetto di labirinto. In cui il dato di un primo semestre di investimenti media a +4% è certezza, ipotizzando il dimezzarsi della crescita per fine anno. Chiamando tutti al bisogno di trasparenza. Perché comunicazione non è solo creatività, ma anche strategia e collaborazione. Bastano, dunque, tre agenzie per ogni gara o consultazione. Così come si richiedono con sempre più insistenza ricerche, visioni e visionari. Il target non esiste più. Ad accomunare i consumatori oggi non sono età, estrazione sociale e posizione economica, ma un immaginario comunemente condiviso, l’insieme di individuali necessità, opinioni, abitudini e suggestioni. Community, tribù. 

Non a caso la scelta di riassumere la nostra era nell’equazione che ha come controparte i linguaggi, l’innovazione e la strategia. Scegliendo a esplicazione gli interventi di relatori del calibro di Franco Bernabè e Alex Bogusky. Il quale, avendo appena una settimana fa abbandonato, a suo dire per sempre, l’advertising, si è concentrato sui 9 must della cultura contemporanea. Super me (tu sei al centro), Energy economy, Transparency, Sustainable system, Digital work force, The super we (ossia le community), Feeding us (cibo che fa bene e cibo che uccide), Moving people (tema del traffico, dei trasporti quotidiani) e The new ness (esplicativa justin.tv, o Waze). 

Mentre l’ad Telecom mette tutti in guardia contro il pericolo monopolista di Google e Apple, incitando l’Italia a inserirsi nella sfida, perché è lì che si possono trovare motivi di rilancio. Con la sua azienda a promettere di porsi quale agevolatore del cambiamento, permettendo ai diversi attori di giocare meglio la propria partita, senza voler usurpare il business di nessuno. Anche perché la banda fissa e mobile disponibile è solo in minima parte utilizzata, non sussistendo rischio alcuno di saturazione. Vero è invece che un valido modello a supporto della rivoluzione digitale ancora langua. A oggi, infatti, si continua a bruciare valore, più di quanto di inedito se ne riesca a creare, con tutti a pretendere proposte free dalla rete, senza pensare alle conseguenze. 

Youmark vi propone il video dell’intervento integrale di Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente, all’Assemblea Upa, nonché le sue risposte al nostro microfono 


 

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