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L'arte incontra la pubblicità, Lorenzo Marini per Jacopo Bassano

12/02/2010

Per celebrare i 500 anni dalla nascita di Jacopo Bassano, il Museo Civico di Bassano del Grappa ha scelto di affidare la comunicazione e la gestione dell’immagine integrata dell’evento a Lorenzo Marini & Associati. Le manifestazioni per il cinquecentenario, della durata di tre anni, si articoleranno in una serie di esposizioni e convegni a cui farà da apripista la mostra Jacopo Bassano e l'inganno dell’occhio (Bassano del Grappa, Museo Civico 6 marzo-13 giugno), monografia con prestiti  da tutto il mondo del pittore simbolo della città, nonché uno dei maggiori esponenti dell’arte del 1500 veneto. 

Trasporre in linguaggio pubblicitario il senso della mostra ha richiesto una lettura su due livelli. La comunicazione, infatti, doveva da una parte celebrare Bassano come un grande pittore cinquecentesco, dall’altra invitare il consumatore a visitare Bassano luogo. Una mostra dedicata a un artista diventa così una scusa, un motivo in più per scoprire una cittadina della provincia veneta.

Da questo presupposto è nata una creatività che vuole sintetizzare questo sistema duale e declinandolo diversi mezzi: dall’affissione, all’annuncio stampa, dagli inviti agli allestimenti, fino al materiale di below the line. Il fil rouge è rappresentato dal claim di campagna 'Bassano da vedere' e dal key visual di un occhio che ci guarda. 

La verbalizzazione 'Bassano da vedere' nasce per coinvolgere il fruitore con una sorta di gioco di parole costruito proprio sull’ambivalenza di Bassano artista e Bassano città. 
Nell’occhio, particolare di un’opera di Bassano, che sbircia da un cerchio nero, il concetto di visita museale si rovescia in un cambio di prospettiva per cui è Jacopo che guarda il suo pubblico, lo incuriosisce, lo invita in un certo senso a farsi scoprire. 

Nell’ideazione del marchio, invece, si è scelta la valenza celebrativa del rosso. Nel linguaggio grafico il dualismo intrinseco del progetto Jacopo 500 è espresso dalle linee orizzontali che incontrano quelle verticali e dalle lettere che diventano numeri. Mentre il carattere tipografico, un graziato, è stato scelto per similitudine con il periodo storico di riferimento.

Hanno lavorato al progetto Lorenzo Marini (direttore creativo), Federica Pinetti (account), Paolo Bianchini (art director), Elisa Maino (copywriter).


 

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