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Edoardo Ruffinengo, ad Paladin Pharma
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BootB riparte da Milano. Obiettivo la Borsa

12/11/2009

Poteremo definirla fase due. Dopo 24 mesi da ‘garage company’, infatti BootB (acronimo di Brands out of the Box) alza la testa e punta alla Borsa. Complice Milano e ‘amicizie’ che contano. Così, se il 58% della compagine resta nelle mani dell’ideatore, nonché ceo, Ludovico Bancale (ascoltalo al microfono di youmark), Francesco Trapani, ad Bulgari (peraltro il brand si è già servito della piattaforma creativa ricorrendo a gara online per un logo), ne acquista privatamente il 18%. Con il resto delle quote frazionate tra una ventina di soci, ognuno a possedere dal 3% in giù, tra cui Matteo Marzotto, presidente Enit, e Mauro Guzzini, ceo Teuco Guzzini. Datata ieri la conferenza stampa di presentazione della nuova sede, e della piattaforma, visto che da oggi l’obiettivo è crescita. 

Spiegando di scegliere l’Italia per primato. Nel senso che il nostro sembra essere il paese che ha più capito l’idea, con il maggior numero di creativi iscritti, ma anche di aziende. Ricordando che ad oggi il fatturato BootB è pari a mezzo milione di dollari, con all’attivo 73 gare chiuse, di budget medio pari a 7.600 dollari, che per il 20% restano alla piattaforma, mentre l’80% va tutto al vincitore. Garantendo ai brief risposte da tutto il mondo. In media 175, di cui ben 27 ritenute rilevanti. (ma se l’azienda vuole può anche richiedere a BootB di fare un’autoselezione, presentandole solo la rosa).
 
Servendo le diverse esigenze del marketing, dall’advertising agli eventi, dal design all’entertainment, dal direct alle promozioni. Insomma, un market place globale e meritocratico (sino alla fine non si conosce l’identità del creativo) dove non esistono prezzi. Solo competitività, tra circa 15.000 creativi iscritti. Il 16% agenzie, il 41% professionisti che lavorano in agenzie, il 29% free lance e il 14% talenti che ancora non hanno fatto della creatività una professione. 

Potendo ricevere risposte da tutto il mondo, così come potendo lanciare gare per tutto il mondo. E aprendo la sfida alla piccola media impresa, puntando sulle più basse barriere all’entrata, che garantiscono dignità anche ai budget tradizionalmente snobbati. Senza avere ad oggi competitor nella rete. Perché quanto già esiste (vedi per esempio Zooppa.com) è community, non mercato. E senza nemmeno volersi sostituire alle agenzie, che non a caso partecipano e restano indispensabili dove sia fondamentale il servizio. 

Certo che portarsi a casa con 5.000 euro la creatività di una campagna di riposizionamento, che realizzata alla fine è valsa appena 20 milioni di budget, non è male. Specie se la sua redemption è arrivata all'incremento del 100% delle vendite. Come al microfono di youmark racconta Edoardo Ruffinengo, ad Paladin Pharma, in merito alla gara indetta in BootB per il suo integratore Kalo. 

Ricordando che il successo delle iniziative dipende soprattutto dal brief, ma anche del tempo lasciato a disposizione, dal budget e dalla notorietà del brand. Con la possibilità di aggiustare il tiro, perché se qualche variabile non è stata calibrata in modo pertinente l’errore lo si capisce subito. Le stesse risposte ricevute, infatti, non lasceranno dubbi.

 

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