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Mediaedge:cia: non scandalizzatevi se il primo touch point è Google

23/07/2009

 Per dire, tutto può succedere. Quando ogni preconcetto muore, a favore di una realtà che vede il ragionamento allargarsi a piattaforme di comunicazione. Partendo dalla conoscenza del proprio consumatore, identificando le eventuali barriere emozionali e razionali alla sua relazione con il brand e investigando come la comunicazione possa aiutare a superarle. Consci che monitorare i dialoghi in rete è quanto mai necessario. E che il web è mezzo e fine contemporaneamente, trovando le ricerche un consumatore più rilassato di fronte alla pagina html, che a microfono e intervistatore. Senza dimenticare che la verifica a valle, la misurazione del sistema (che non è certo la somma degli effetti dei diversi media), nel processo si fa primo step del passo successivo. In un film continuo che mira al miglioramento dell’efficacia, mentre all’efficienza continua a pensarci il buying. 

Come in questa intervista a youmark spiegano Nicola Schiapparelli, head of communication Mediaedge:cia, Zeno Mottura, managing partner Chief Interaction Officer, e Julian Prat, strategic director MediaLab, dando corpo al posizionamento ‘active engagement’ di Mediaedge:cia.


 

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