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Mario Attalla
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Gara Morellato - Mario Attalla: sono amareggiato

24/03/2009

Il ceo e managing director dell'agenzia che negli ultimi tre anni ha seguito la comunicazione del brand non nasconde il suo disappunto. E in una nota diramata agli organi di stampa comunica ufficialmente di declinare l'invito a partecipare alla gara. E viene spontaneo pensare che questo sia il modo più elegante per uscire dall'empasse. Attalla conferma: "Ho quasi la certezza di non essere in una buona posizione. Siamo stati messi in discussione senza che esistano i presupposti ed è probabile che l'intenzione sia quella di cambiare partner di comunicazione. Non vedo perché dobbiamo accettare di stare al gioco".

Qui di seguito la lettera che abbiamo ricevuto:
"In tre anni l’azienda Morellato è evoluta molto e molto ha cambiato (es. sono cambiati i referenti marketing e comunicazione, i centri media, le agenzie pr, etc. etc.). Grey invece è sempre stata al suo fianco contribuendo alla riuscita delle strategie d’immagine e al raggiungimento degli ottimi risultati commerciali, rappresentando un partner fedele e sempre pronto ad ogni evenienza ed emergenza. Le campagne sviluppate da Grey sono andate in onda in tutto il mondo e si sono evolute di pari passo con l’evoluzione e gli sviluppi del marchio (es. Morellato Gold, Morellato Time) contribuendo a far raggiungere alla marca la posizione di leader che detiene oggi. Abbiamo lavorato molto, con grande passione, cura e dedizione. Da quanto risulta, l’iniziativa della gara è frutto di nuove visioni che hanno evidentemente ritenuto che Grey non sarebbe stata in grado di far fare alla marca un ulteriore salto di qualità. E qui scatta immediata la domanda: perché una gara dopo solo 3 mesi di conoscenza? La decisione di declinare l’invito è dolorosa e costosa, maturata dal board dell’agenzia. Il nostro no, educato ma fermo, vuole essere anche un segnale al mercato. Infatti riteniamo inutile condividere tante belle intenzioni e progetti di cambiamento quali quelli condivisi in sede AssoComunicazione e al recente Summit Upa se poi alle parole non si fanno seguire delle azioni coerenti anche se dolorose e delle prese di posizione chiare e univoche. Nonostante la crisi e il difficile momento di tutta la categoria, oggi possiamo serenamente decidere di non accettare un’offerta di cui non condividiamo il presupposto, proseguendo con coerenza lo sviluppo del nostro progetto che fa di Grey un’agenzia contemporanea e concretamente diversa dalle altre. Salutiamo quindi l’azienda facendole i nostri migliori e più sinceri auguri. Per noi resterà sempre un’esperienza importante da cui abbiamo imparato molto e che certamente metteremo a frutto".

 

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