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Hartsarich/Aegis Media: ci servirà anche un direttore creativo

19/01/2009

La comunicazione è cambiata. Ma per cambiare, se non tutto molto, è necessario permettere al mercato della consulenza di investire in ricerca, in innovazione. Perché solo chi ci crede, impegnando lì risorse, sarà domani in grado di offrire un servizio idoneo al cliente. Con il tema della remunerazione, dei fee, a farsi discriminante. Perché se il media classico richiede un certo impegno, l’unconventional raddoppia. Come a youmark spiega Walter Hartsarich, presidente e ceo Aegis Media Italia, pensando a un valore medio del 4,5% e annunciando l’imminente riorganizzazione del suo gruppo, verso un servizio integrato a sole due voci, Carat e Vizeum. Strizzando l’occhio alla creatività. 

E a chi se ne ’intende’, il richiamo al titolo del prossimo summit Upa apparirà palese. In tutta onestà, infatti, youmark si è lasciato prendere dalla libertà stilistica di azzardare un commento. Perché questa volta sembra che la banalità di un proverbio popolare appaia quanto mai saggia. ‘Impossibile avere la botte piena e la moglie ubriaca’. Valendo il suggerimento per entrambe le parti. Consulenti e aziende. Nella necessità di fare fronte comune, azzardando la conciliazione di interessi solo apparentemente contrapposti, in nome del valore di una comunicazione che, oggi come non mai, ha bisogno di innovazione per essere efficace. 

Non a caso, dell’intervista rilasciataci da Walter Hartsarich in occasione dell’incontro informale con la stampa dello scorso venerdì a Milano, colpisce l’importanza che l’unconventional sta assumendo per il business. A fronte di un billing stabile al miliardo e 400 milioni (anche grazie a nuovi clienti come Kellogg, H&M, Eminflex, Sisal, Mariella Burani) peraltro confermato anche nelle previsioni 2009, nel 2008 il fatturato del gruppo è cresciuto dell’8% proprio grazie alle circa 80 operazioni realizzate relativamente a questo media (perché come tale deve essere considerato) e l’anno in corso punta a un ulteriore +10%. Annunciando anche possibili nuove acquisizioni. E puntando ad elevare la sua incidenza sul fatturato dal 27% al 30-32%. 

Così, le 460 persone che oggi compongono lo staff del gruppo potranno a tale fine subire ulteriore aumento. Focalizzandosi la ricerca in area strategica, ma anche creativa. Tanto che, mentre oggi il fatto riguarda esclusivamente il web, la riorganizzazione in atto potrebbe vedere la nascita della figura di direttore creativo a tutto tondo, proprio per permettere ai clienti di capire e visualizzare quanto viene loro proposto. 

In quanto alle previsioni per il mercato, infine, partendo dalla chiusura 2008 al -2% (dati Nielsen), soprattutto a causa della negativa performance di novembre e dicembre, si prevede un’apertura 2009 non altrettanto brillante, dovendo aspettare marzo-aprile per riprendere respiro. In ogni caso, qualsiasi pronostico pare azzardo, vista l’aleatorietà degli sviluppi in atto. Così, quale peggiore delle ipotesi, si azzarda un -5% per i media classici, mentre includendo il web si parla di -4%. 

Tra i settori, traineranno l’energia, il green marketing, le telecomunicazioni, alcune aree del largo consumo fast moving, la gdo. Stabili le bevande. In frenata auto, banche e taluni settori del largo consumo
. Ricordando che, come dimostrato anche da un’indagine Eurisko, il consumatore continua a credere nella marca. Dunque è importante mantenere i propri investimenti in comunicazione. Che si dice in tempi di crisi valgano doppio, sfruttando la possibile assenza dei concorrenti.

 

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