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Pegi Day, perché il videogioco sia un acquisto responsabile

12/12/2008

L’obiettivo è sia etico sia di business. Il mercato dei videogiochi, infatti, è uno dei pochi fiorenti. In Italia vale 1 miliardo di euro, passando dal +39,9% del 2007, al +44 del 2008, con previsioni superiori al 50 per il 2009. Eppure non è amato dai media. Specialmente dalla stampa. Demonizzato per l’effetto ‘stupefacente’ su bambini e ragazzi o, peggio, per l’alto grado di violenza con cui saprebbe contagiare il suo pubblico. In conferenza stampa, ieri a Milano, Aesvi (Associazione Editori Software Videoludico Italiana), Federdistribuzione (organismo di coordinamento e di rappresentanza della distribuzione moderna) e Aires (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati) hanno presentato il Pegi Day, al via sabato 13 dicembre in 105 punti vendita dell’elettronica di consumo di Milano, Roma e Napoli. Sotto il patrocinio del Ministro della Gioventù. Perché l’acquisto di videogiochi sia responsabile. 

Chiarendo che tanto gli editori quanto i rivenditori non auspicano un intervento legislativo in materia. Le regole che servono, infatti, ci sono già tutte. Il problema è diffondere conoscenza. Perché il Pegi è il sistema di classificazione dei videogiochi in base a contenuto ed età di utilizzo, che aiuta genitori e figli nelle scelte. 

Con l’Italia a brillare in Europa. Da un’indagine Isfe, infatti, emergerebbe come l’allarmismo sia del tutto fuori luogo. Se la percentuale dei genitori che sanno cosa acquistano è pari all’80%, nel nostro paese raggiunge addirittura il 90. Tra i primi venti titoli venduti, inoltre, solo due sono contrassegnati dal +18, dunque per adulti, e uno risulta + 16. Il resto si ripartisce tra +3 e +7 e +12. Tanto che queste fasce formano l’80% del business, contro il 4% dei +18 venduti nel 2007. 

Ma ancora non tutti conoscono il Pegi, strumento indispensabile per la consapevolezza allo scaffale. Anche perché la distribuzione non ha risorse per potersi permettere personale di vendita addetto all’informazione, così come sarebbe impossibile riuscire a controllare al momento dell'acquisto l’età dei minori. 

Al contempo, comunque, è sempre maggiore lo spazio che i negozi dedicano a questi prodotti, grazie alla vitalità dei loro consumi. Ecco perché editori e distributori si trovano d’accordo nell’implementare azioni tese alla divulgazione del Pegi. Come questa al via il prossimo sabato 13, in occasione degli acquisti del Natale. Si tratta di 105 punti vendita attrezzati con totem, volantini e t-shirt informativi , oltre alla presenza di hostess in grado di spiegare tutto sul funzionamento del Pegi e del Pegi Online. L’iniziativa riguarderà Milano, Roma e Napoli, coinvolgendo insegne quali Eldo, Grancasa, Euronoics, Expert, trony, Sinergy, Mediaworld,Saturn e Unieuro. 

E non è che l’inizio, visto che il Pegi Day è la prima realizzazione del protocollo d’Intesa firmato da Aesvi e Federdistribuzione allo scopo di garantire ai consumatori l’acceso alle informazioni necessarie all’acquisto consapevole dei videogiochi

A tal proposito, il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni ha dichiarato: “Da molti anni il Governo italiano è impegnato, in collaborazione con gli organismi europei preposti al controllo e alla applicazione del codice Pegi, nella valutazione di una normativa che possa rafforzarne il peso in ambito nazionale. Le ultime decisioni prese dall'Advisory Board europea, in cui l'Italia è rappresentata fin dalle origini, sono in pressoché totale sintonia con quanto valutato negli ultimi tempi in ambito governativo. Nel frattempo faccio appello al senso di responsabilità di tutti i soggetti in campo perché, ne sono convinta, la maturità di una comunità non può essere valutata solo dalla sua capacità di rispettare le norme ma anche e, forse soprattutto, dalla sua capacità di credere nel valore etico di un comportamento".

 

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