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Torboli/Condé Nast: chiudiamo in + perché aiutiamo nel planning

28/11/2008

Ed è quello che vogliono i clienti. Strumenti che servano a misurare le potenzialità delle loro pianificazioni. Non a caso la recente presentazione al mercato dell’ultima ricerca tesa a misurare il rapporto tra engagement e azione, puntando tutto sulla concretezza. Che sembra dare ragione a Condé Nast, con una previsione di fine 2008 a +6-8%, lasciando aperte possibilità al rialzo, visto che Vanity Fair è un settimanale e, dunque, ha altri quattro numeri da spendere. Enrico Torboli, marketing director consumer magazine Edizioni Condé Nast al microfono di youmark. Ricordando il lancio della prima copertina Wired nel marzo del 2009, con uscita a fine febbraio. Avendo una gara decretato la supremazia del Gruppo Ogilvy, che realizzerà la campagna, mentre alle rp ci pensa Aida Partners Ogilvy PR.

Ma nulla di più ci è dato sapere. Escludendo certamente una pianificazione televisiva, non idonea al lettore Wired. Come dire, per certi prodotti il piccolo schermo non va proprio bene. E il nuovo Wired punta proprio a questo. A posizionarsi al di fuori dell’esistente arena competitiva. Mettendo l’uomo al centro, non la tecnologia, che qui viene tradotta in tutto ciò che impatta in termini di innovazione per la qualità della vita. 

Dimostrando ancora una volta come anche nell’area dei maschili si può. Alla stregua di quanto realizzato da GQ, ma anche dall’Uomo Vogue che, interiorizzata la ricetta Franca Sozzani, esordisce nel 2008 con una delle più brillanti crescite a due cifre. Seppur lontano dai numeri di Vanity. Il settimanale, infatti, in occasione dell’edizione per il suo quinto compleanno ha segnato nei 2 milioni di raccolta il suo nuovo record. 

E nemmeno il 2009 incute paura. Certo, sarà un anno complicato, attento, di piccoli passi, ma l’importante è continuare a dare ai clienti strumenti di misurazione,
di correlazione tra investimento e vendite, tra engagement e azione. Difficile indicare a priori quali saranno i settori merceologici di maggiore vitalità. L’unica certezza è che Wired aprirà le porte Condé Nast a clienti per lei non così usuali. Dalla tecnologia all’elettronica di consumo, dall’innovazione all’energia intelligente. E il loro apprezzamento ha già iniziato a farsi sentire.

 

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