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Bus/Banco Popolare: da dieci a quattro le agenzie ritenute interessanti

15/09/2008

Gara Banco Popolare, quattro le realtà in lizza, perché le altre sei sono state scartate in fase di credential. Coinvolta A+ perché soddisfatti della consulenza ottenuta antecedentemente in tema di media. Nessuna altra indiscrezione trapela in corso d’opera, perché ancora non si sono vagliati i lavori. Ma la promessa è di stare nei tempi, volendo che anche la prima campagna istituzionale d'autunno prosegua nella strategia tracciata, incentrando tutto sul logo degli ‘omini’. E’ quanto Edoardo Bus, responsabile comunicazione e relazioni esterne del Banco Popolare, racconta a youmark della gara creativa da loro indetta e ancora in corso.

Come anche da noi pubblicato, recente la gara indetta da Banco Popolare per la definizione dell'agenzia creativa. Quattro le realtà chiamate in causa: BCommunications, agenzia in carica, Grey, Jwt e Lowe Pirella Fronzoni. Sposando in pieno la linea perseguita da AssoComunicazione che vuole ristretto a quello il numero delle agenzie interpellate. 

Perché avete preferito pochi nomi anziché vagliare un panel più ampio di alternative? 
“In realtà il panel era più ampio e comprendeva dieci agenzie. Poi in fase di credentials abbiamo scelto le sigle che sembravano assicurare la maggiore affidabilità e vicinanza agli obiettivi e strategie del Gruppo Banco Popolare”.

Come mai avete sentito l'esigenza di appoggiarvi alla consulenza di A+?
“Avevamo avuto un ottimo rapporto con A+ in occasione della precedente gara sul centro media, poi vinta da MindShare. Ho ritenuto che la loro professionalità, indipendenza e competenza, potesse assicurare caratteristiche di imparzialità anche a questa gara, altrettanto importante e delicata”. 

Dove va la strategia di Banco Popolare, quali i vostri plus differenzianti e gli elementi principali su cui costruire la nuova campagna d'autunno?
“In realtà la campagna istituzionale d'autunno sarà ancora centrata sull'immagine del nostro logo composto da gruppi di persone, con il claim ‘Le tue radici e il tuo futuro sotto un buon segno’. Per il futuro si tratta di capitalizzare questa prima uscita istituzionale dalla nascita del Banco e lavorare su questo nostro simbolo - il logo degli ‘omini’ - che è pieno di significati: un Banco fatto dalla gente per la gente, con la passione per il territorio e i suoi valori. Abbiamo la grande forza di un Gruppo radicato in molte delle zone più sviluppate del nostro Paese, fatto di persone che lavorano con professionalità, impegno e continua ricerca della qualità. Il nostro plus principale è proprio il radicamento e la conoscenza del territorio, che ci consente di garantire sviluppo, futuro e sempre nuove soluzioni a persone e imprese. Da qui il claim”.

La decisione sull'agenzia è attesa per fine settembre, pensate di rispettare i tempi, avete già qualche indiscrezione?
“Pensiamo di rispettare i tempi. E' ovviamente impossibile ogni indiscrezione dal momento che non abbiamo ancora visto proposte e offerte delle agenzie in gara”. 

A quanto ammonta il budget di comunicazione in gioco?
“Non sono in grado di anticiparlo”.
 
Quale il vostro rapporto con old e new media?
“Ottimo. Per storia professionale e formazione li amo entrambi. Nasco giornalista e quindi per me la carta stampata ha un valore speciale. Sono stato, tra l’altro, responsabile comunicazione del Gruppo Seat Pagine Gialle ai tempi del boom della new economy, quando acquisimmo prima Virgilio e tin.it e poi La7. Quindi mi è ben noto il valore di internet e la sua forza crescente. Infine, come cantava Finardi, ‘amo la radio, perchè arriva dalla gente’. Proprio come il Banco Popolare”.



 

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