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La copertina del libro
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06/11/2007

Più che un invito, l’unica alternativa per i brand che vogliono sopravvivere. Joseph Jaffe, guru dell’engage marketing, spiega perché nel suo nuovo libro. Ed è già dibattito.

Entro il 2012 gli investimenti nei sociali media e nel conversational marketing sorpasseranno quelli del marketing tradizionale. Lo svela uno studio realizzato dall’istituto di ricerca Twi Surveys per conto della Society for New Communication Research e promosso dal guru dell’engage marketing Joseph Jaffe, che ha raccolto questo e altri risultati nel suo nuovo libro ‘Join the Conversation’. Edito da John Wiley & Sons e appena uscito negli Stati Uniti, ha già sollevato un acceso dibattito.

Sotto analisi il cambiamento dei consumatori e come le aziende debbano adeguarsi per riuscire non solo a dialogare con loro ma anche a gestire la conversazione in modo profittevole. Per avvalorare le sue teorie, Jaffe ha fatto sondare le conoscenze dei pr e dei marketing manager in fatto di social media e conversational marketing e verificato la propensione ad includere queste leve nelle prossime strategie e iniziative di comunicazione. 260 le risposte pervenute tramite un sondaggio online.

E se, in fatto di utilizzo di social media, siamo ancora agli albori, stando alle dichiarazioni la situazione dovrebbe decisamente cambiare nei prossimi cinque anni. Il 70% degli intervistati ha infatti risposto che oggi dedica il 2,5% o meno del proprio budget di comunicazione al conversational marketing, ma i due terzi del campione si dichiara convinto ad incrementare l’investimento nei prossimi dodici mesi. Con il 57% che prevede il sorpasso sul marketing tradizionale da qui a cinque anni e il 23,8% che invece rimarrà stabile nello splittamento degli investimenti.

Ma quali sono le ‘paure’ degli spenders che hanno finora rallentato il nuovo corso? Innanzitutto i freni posti da chi all’interno delle company comanda (51,1%), la paura di perdere il controllo (46,9%) e anche la ‘cultura’ dell’azienda in generale (43,5%).

“Questi risultati indicano che è in atto una sorta di cauta sperimentazione”, commenta Jen McClure, executive director della Society for New Communication Research. “Sembra che la maggior parte delle imprese si stiano preparando a un cambiamento significativo in fatto di allocamento delle risorse destinate alla comunicazione”. “Tutto ciò ci suggerisce che nei prossimi anni non solo assisteremo a una massiccia ricollocazione dei budget, ma anche a radicali trasformazioni culturali e strategiche in fatto di marketing”, aggiunge Jaffe, “per mantenere i brand sempre vivi e presenti nella conversazione, i marketer devono essere proattivi e non rifiutare ciò che è nuovo, anzi apririsi alla sperimentazione”.

Il libro
‘Join the Conversation - How to Engage Marketing-Weary Consumers with the Power of Community, Dialogue and Partnership’ si sofferma sui nuovi consumatori, i prosumer (producing consumer), e sul loro bisogno di essere coinvolti. Una serie di esempi spiegano come alcuni brand abbiano imboccato con successo la strada dell’engagement e perché altri, senza una precisa strategia alle spalle, abbiano fallito. E non necessariamente i più amati hanno ottenuto i migliori risultati.

Le quattro ‘P’ del marketing (product, place, price and promotion) sono sovvertite da sei ‘C’: content, commerce, community, context, customization, conversation. E se oggi, secondo l’autore, il marketing e la conversazione sono un po’ come l’acqua e l’olio, domani diventeranno sicuramente un’abbinata vincente se sostenuti da regole di base e parametri che tengano conto e rispettino la natura di entrambi. L’ultimo capitolo del libro attende i contributi dei lettori. Jaffe invita a entrare nel sito e a esprimere il proprio parere.

Joseph Jaffe
Oggi portavoce del ‘nuovo’ marketing, è presidente e chief interruptor di Crayon, conversational marketing company specializzata in community, dialogo e partnership, che annovera fra i clienti The Coca-Cola Company, American Airlines, Audi e Procter & Gamble. In precedenza è stato director of Interactive Media in TBWA/Chiat/Day e in Omd Usa. Nel suo blog e audio podcast interviene con commenti quotidiani su tutto ciò che è e sarà il marketing del futuro. Nel 2005 ha scritto 'Life After the 30-Second Spot: Energize Your Brand With A Bold Mix Of Alternatives To Traditional Advertising'. 



 

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