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Paolo Capitelli, associate partner Sytel Reply
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Tecnologie, se il web si fa registratore

04/10/2007

Il ‘grande fratello’ è nulla. Tante sono le possibilità di vivere una vita in costante diretta. Grazie a tecnologie abilitanti il nostro mondo si toglie i veli, permettendosi una disarmante nudità. Il che può anche significare assenza della professionalità che ne ha diretto sino a ieri il racconto, poggiando sul valore della qualità il suo successo. Le nuove tecnologie, invece, aprono a scenari articolati, a contesti ‘always on’ in cui lo ‘user generated content’ fa da padrone.

Sarà la tecnologia a cambiare il mondo? Certamente il modo di comunicare, di informare, di interpretare. Come lascia immaginare Mdu, mobile direct upload, l’ultima nata in casa Sytel Reply, in piena tendenza web 2.0. In parole povere la possibilità di uplodare direttamente da cellulare a web. All’apparenza nulla di nuovo, nel senso che i più all’avanguardia’ già lo fanno attraverso tecnologia mms. Ma proprio qui sta la differenza. Innanzitutto per la durata dei video, ma non solo. A svelarcene i segreti è Paolo Capitelli, associate partner Sytel Reply, con cui youmark ha anche abbozzato qualche scenario.

Qual è la vera novità di Mdu?
“Questa applicazione, che se installata nel proprio telefonino permette di scaricare audio, video e foto direttamente sul web, è diversa perché, oltre a consentire il lavoro su video di durata maggiore, il quanto dipende dalle caratteristiche del cellulare utilizzato, punta anche ad altro. Già realtà la possibilità di collezionare più video nel corso della giornata, riunendoli tutti in un unico file, scegliendo tra upload diretto o sincronizzazione. In ogni caso, sia a livello di telefonino che di sito, si viene a creare una galleria personalizzata. Per il prossimo futuro stiamo lavorando alla definizione di ulteriori finalità. Per esempio, la registrazione diretta in continuo, utilizzando il web come un registratore. Ovviamente più è sofisticata l’applicazione, più il device di riferimento deve possedere caratteristiche specifiche”.

Studi, ricerche, dibattiti di settore, stanno cercando un modello di business per il mobile marketing. Secondo voi quali saranno gli ambiti della sua redditività?
“Siamo una società tecnologica, dunque non direttamente coinvolti nella ricerca di un modello di business per il mobile marketing. Ma, costando le tecnologie, è sano che il mercato trovi una giustificazione economica alla loro adozione. Così come per i portali è interessante puntare ad avere il loro ‘corrispondente’ mobile, ma non è facile”. 

Quando è stato lanciato Mdu, quale il suo target? Avete già dei clienti, se sì, chi sono e quale la loro esperienza di utilizzo?

“Ha esordito alla Expo di San Francisco dello scorso aprile. L’intenzione non è quella di lanciarlo come servizio aperto all’utenza. Il nostro business è vendere servizi. I nostri clienti sono la telco e le media company. Per fare un esempio, una società scandinava utilizzerà Mdu per consentire ai propri cronisti servizi brevi via web. Non dimentichiamo che in tema di informazione questa tecnologia offre sviluppi interessanti, ad esempio la videochiamata, così che l’intervista va in diretta video sul web. 

Non si rischia di di esagerare?
“Sicuramente un cambiamento impegnativo, ma anche stimolante, perché consente a chiunque di raccogliere contributi nel momento in cui l’evento accade. Insomma, si conferma il passaggio dall’era della fruizione a quella della creazione”.

Quanto costa adottare una soluzione di questo tipo?
“Dipende. Come già anticipato non vendiamo tecnologie ma progetti. Al valore, comunque, competono varie voci. Rilevante quella corrispondente alla ‘device certification’". 

Dove va questo mercato?
“Due le areee di sviluppo. Il browsing e il messaging. La prima è in continua evoluzione. Nel 2001 era sufficiente adattare la pagina web al cellulare e la capability riguardava la gestione del grassetto. Oggi le variabili sono infinite. Nel messaging, invece, la qualità chiave è la capacità di erogare il maggior numero di messaggi al secondo. All’esordio, nel 2002, la capacità era di un messaggio ogni 2 secondi. Oggi sono 80-100 al secondo".

 

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